Lorenzo Uccellini - 1968

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ITALIANO

Abbandonato il corso di lettere e filosofia presso l’Università di Urbino, nel 1993 Lorenzo parte per un lungo viaggio in Africa orientale, durante il quale inizia a fotografare guidato da moti interiori a cui lo studio comparato di psicologia, mitologia e Tradizione Ermetica daranno nel tempo senso e forma, e che infine lo strumento fotografico ha fissato su pellicola.

Da sempre predilige completare  i  propri lavori  fotografici con contenuti testuali in forma libera.

Nel 1997 incontra Frank Dituri, suo mentore con il quale tuttora collabora. Poi, nel 1998, l’incontro con l’editore Enrico Moretti segnerà un significativo punto di svolta: subito pubblicato con la monografia “Inner Kaos (ovvero ab ovo)”, fu l’autorevole critico Arturo Schwarz, anch’egli edito dalla stessa casa editrice, a voler presentare il libro di Lorenzo presso lo SpazioStudio di Patrizia Gioia a Milano, di fronte un pubblico autorevole e interessato.

Conosciuto fino al 2015 con il cognome Di Loreto, Lorenzo Uccellini è stato presentato da critici, curatori e storici, tra i quali Arturo Schwarz, Naomi Rosenblum, Joan Powers, Marina Jinkarakyan, Andrey Martynov, Lanfranco Colombo e Ludovico Pratesi. Le fotografie di Lorenzo sono state recensite e pubblicate in numerose monografie e cataloghi d'arte in Italia e all'estero. Sue foto sono presenti in collezioni private e pubbliche, come il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia , il Rosphoto Museum di San Pietroburgo, lo State Art Museum di Novosibirsk (Russia) e lo Spazio Nobili di Montelabbate (PU). Per una selezione delle mostre fate riferimento alla scheda sotto riportata.

Dopo una lunga, intimistica pausa di riflessione nel 2010 Lorenzo Uccellini ha riavviato la propria Attività collaborando anche come curatore e project manager in vari eventi d'arte internazionali e pubblicazioni.

Nel maggio 2018, Lorenzo ha ideato e avviato THE BID ART SPACE, un centro internazionale per le arti nella città di Pesaro, sua città natale.

Dal Gennaio 2019, Lorenzo è divenuto Presidente della Fondazione Dott. Leopoldo Uccellini combinando i due aspetti che l'Ente persegue: diffusione della cultura e assistenzialismo.
A tal proposito, in questo primo anno sono stati realizzati diversi progetti tra i quali Art&Charity, un'asta di beneficenza creata con opere donate da artisti che hanno esposto al BID e da amici e colleghi di Lorenzo provenienti da diverse parti del Mondo.  Terminata il 5 dicembre 2019 dopo solo due mesi di vendita on line,  si sono raccolti fondi significativi per avviare progetti di arte terapia presso l'Ospedale Pediatrico Salesi di Ancona e lo Spazio Autismo di Bergamo.

Dal 2021 Lorenzo, a causa della pandemia Covid che ha portato alla morte anche utile caro amico e fotografo Giovanni Gennari con cui stava ideando un progetto a quattro mani, decide di chiudere lo spazio The Bid Art Space mantenendo tuttavia attivo e sempre in costante sviluppo il network di artisti, curatori, gallerie e Musei ad esso collegati. Di qui la nuova connotazione da Space ad — appunto — NET. È sempre nel 2021 che nella doppia veste di presidente della Fondazione Dott. Leopoldo Uccellini e direttore del The BID Art NET che avvia una collaborazione quale coordinatore esterno con l'Ufficio Cultura della città di Senigallia che nel dicembre 2022 si concretizza con la mostra “Sounds of silence” della fotografa Sue Park, curata da Uccellini presso il prestigioso Palazzo del Duca di Senigallia (23 dicembre - 4 giugno 2023) 



ENGLISH

Begins taking photos around middle ‘90s lead by inner emotions to which the comparative study of psychology, mithology and Alchemy, gave to them means and shapes finally impressed into images by the photographic instrument.

He always prefers to complete his photographic works with lyric components.

Known until 2015 under family name Di Loreto, Lorenzo Uccellini has been presented by critics, curators and historians including Arturo Schwarz, Naomi Rosenblum. Joan Powers, marina Jinkarakyan, Andrey Martynov, Lanfranco Colombo and Ludovico Pratesi. Lorenzo's photographs have been published and reviewed in several books art catalogs, in Italy and abroad and can be found in private and public collection, as Museo nazionale della Fotografia in Brescia (Italy), the Rosphoto Museum in Saint Petersburg, the State Art Museum in Novosibirsk (Russia) and the Spazio Nobili in Montelabbate (Italy). For a selection of his exhibition have a look in the section below.

After a long intimistic pause for reflection, in  2010 Lorenzo started again his personal artistic process also collaborating as curator and project manager on various international art events and publications.

In May 2018 Lorenzo created and started THE BID ART SPACE an international centre for arts in Pesaro, Italy, his born town. 

Since January 2019 Lorenzo become President Of Fondazione Dott. Leopoldo Uccellini.



ME

ITALIANO

<<Nelle parole del grande fotografo statunitense Duane Michals quando afferma che esistono due tipi di fotografi, quelli per i quali il soggetto è posto di fronte all'obiettivo e quelli per cui invece esso si trova dietro la fotocamera anche io, come lui, mi pongo dal lato di questi ultimi.

Ormai da qualche anno la fotografia è diventato uno strumento che non mi offre completa libertà espressiva. Sono sempre più attratto dall’uso di liriche e poemi in forma libera, parole a caso forse ma che unite alle foto, ai video - a cui ho sempre fatto occhiolino senza mai dedicarmici più di tanto -, oggi mi consentono una comunicazione totale se pensiamo che il mio ultimo lavoro, ‘Alina’, è un cross media project che include anche un brano musicale originale scritto e musicato da me.

Le mie più grandi passioni sono la mitologia, la psicologia e l’alchimia, laddove queste entrano inevitabilmente in contatto con l’Universale che è la dimora del Sé>>.

Lorenzo Di Loreto Uccellini


INGLESE - NEW VERSION

"During 25 years of activity in photography I didn’t realise such a voluminous quantity of works.

I’ve been catch from this passion for elaborate and sublimate personal conditions that asked for a space out of my mind, where I was able to give them a name and a shape.

I often used the term Spiritual art to describe the process that push me to live the photography.

Actually, after all these years, it is easy to trace a line understanding that the main works I created arrived not for chance in a specific time of my life.

Of course I always create or try to do new stuff but it is only in the passing from one statement of human being to the next one that I really feel a personal urgency to find out a new step; and it happens, each time. It is called ritual of passage from an age to another or from a condition to a new one. We all are united from this process of personal development and in my case photography is the way I choose to put on a paper the deep call of Human being.

Definitely I always keep trying to transpose what is behind the camera in the front of it. Of course it is a lot of me that filters through the magician but ain’t me part of the world, this world , this era?

Then I pay no further attention to whom who define biographical details as out of the only and main challenge of an artist: show the time he lives in. Time is just a state of the mind said someone famous.

1999, 2010, and 2020:. Young with a messy familiar situation to adult and father, and now a Mid age man that tries to leave a serie of points to give sense to the beauty and mistery, to the Life he belongs to."


Lorenzo Uccellini



THEY WROTE ABOUT ME

«Da un aneddoto vorrei partire, parlando di Lorenzo Uccellini. Nell’autunno 2016, passeggiando con lui sulla Omotesandō, elegante viale di Tokyo, per via del suo stile indiscusso venne notato da un fotografo americano che gli si fermò improvvisamente davanti e gli chiese chi fosse. Lorenzo non esitò a rispondere ‘I don’t know’. Nulla di calcolato, non ne aveva il tempo, anche se avesse voluto e, conoscendolo, credo che non l’avrebbe mai voluto.

Descrivere Lorenzo e il suo ‘body of work’ non è impresa facile.

Carmelo Bene usava dire che per produrre capolavori bisogna essere soprattutto capolavori. A suo modo, Lorenzo lo è: soggetto eclettico, poliedrico, uomo di mondo, affettuoso marito e padre, caro amico, mai banale, fuori dal comune per preparazione culturale. Ecco, questo mi dice molto: lui ha molte idee e parafrasando David Lynch usa il suo passato per colorarle, dargli forma e sostanza.

Lo conosco molto più dal punto di vista fotografico-artistico che non poetico, ma anche nell’’abisso che scinde l’orale e lo scritto’ riesce a sorprendere, e non è un caso che poi la sua fotografia finisca per coincidere con la poesia, e divenire essa stessa poesia: astratta, surreale, con velate assenze e velate presenze, distaccate e ‘vicinissime’, neri profondi che abbracciano bianchi tormentati al limite del delirio. Soprattutto sono opere SUE, inequivocabilmente piene d’amore inconscio e questo fa di lui un artista ‘spirituale’ padrone della propria creatività dall’inizio alla fine, e non un semplice fotografo». 

Davide Filippini - Tokyo, Marzo 2017

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[...] <<Questi suggerimenti e percorsi interiori echeggiano negli osservatori in grado di comprendere che quanto viene prodotto dalla macchina fotografica e dai suoi processi, derivi non solo e neppure principalmente dai soggetti o dalla tecnica, bensì dal cuore e dalla mente dell’artista. 

È con questo spirito che ci  si dovrebbe accostare ai lavori di Lorenzo  Di Loreto. In relazione con l’intangibile, i suoi misteri abbracciano il firmamento, la fluidità dell’acqua, il movimento della luce nella speranza di trasmettere un ineffabile senso di meraviglia ai misteri dell’Universo. Di Loreto ha dato vita a un’opera che è, nelle parole di John Berger, “una forma di trasporto”, e ciò costituisce senza dubbio il reale proposito dell’arte>>. 

Naomi Rosenblum,  NYC aprile 2010


[...] <<Guardando gli scatti di Lorenzo è azzardato e limitante supporre che il ruolo di un artista fotografico sia semplicemente  interpretare o documentare il proprio coinvolgimento immediato. Io stesso sono del parere che una fotografia possa essere molto di più; il potere dell’arte deve anche essere espressione poetica perché lo scopo principale  dell’artista è quello di elevare la  persona ad un livello superiore. 

Nelle fotografie di Lorenzo Di Loreto diveniamo consapevoli della quintessenza e del processo dell’Essere non solo in maniera estetica ma anche intelligibile. Lo stesso autore afferma: “Amo definire la mia Arte come rituale e spirituale”>>

Frank Dituri NYC, aprile 2010

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[...] <<Posso affermare avendo letto i testi di Lorenzo di essere entrata in punta di piedi in un universo personale dove ci possiamo trovare tutti, soli e smarriti se da cavernicoli non diventiamo umani aperti all’amore perdendoci nel perdono e mai smarriti. Ritengo i testi poetici della collana WOT molto delicati, ma espressi con una forza interiore fattasi luce per un nuovo inizio di un grande autore, che raggiungendo vette elevate, si cala sul palcoscenico della vita per parlarci dell’esistenza, della complessità di noi umani, che complichiamo tutto in frammenti di parole sorde al richiamo della vita>>.

Laura Margherita Volante, Ancona

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[...] <<Come nei fotogrammi di un film d’autore, Di Loreto ci conduce in luoghi sospesi in un tempo impossibile, ci accompagna in un’esplorazione di un passato che confina col presente, per rintracciare frammenti di personaggi anonimi ma popolari come “i matti del villaggio”, gli homeless che hanno composto con le loro gesta assurde interi capitoli nella storia di tante città italiane>>. 

Ludovico Pratesi, Roma Febbraio 2011